Il progetto ha adottato e sperimentato il Service Learning, una proposta pedagogica che ha stimolato l’impegno degli studenti in favore del bene comune. Non si tratta di una materia d’insegnamento né di un’attività di volontariato: per l’insegnante è un modo di fare scuola utilizzando la didattica in classe come strumento di educazione alla cittadinanza, per gli studenti è un modo di apprendere attraverso e grazie all’azione solidale messa in campo.
Il metodo trae ispirazione dalla pedagogia attiva di John Dewey e di Paulo Freire ed è molto diffuso in tanti paesi europei e americani; Jorge Bergoglio a Buenos Aires, ad esempio, ha sostenuto la creazione di una rete di scuole latinoamericane che applicano il Service Learning.
Di cosa si tratta?
In questo modo si crea un circolo virtuoso tra apprendimento (learning) in classe e servizio solidale (service) nella comunità. In altre parole, è una proposta che spinge gli studenti a conoscere i problemi reali del proprio territorio e a immaginarsi come contribuire alla loro risoluzione.
I progetti di Service Learning possono nascere in una scuola che si apre alla comunità o in una comunità che intende collaborare con la scuola nella formazione dei propri cittadini.
Un buon progetto di Service Learning richiede un’accurata analisi della realtà sulla quale si desidera intervenire, insieme alla consapevolezza dei punti di forza e delle competenze del gruppo che sarà impegnato nella pianificazione delle azioni. Una volta chiariti gli obiettivi, l’elaborazione del progetto consente di determinare quali attività si debbano realizzare e come procedere in modo efficace, distribuendo adeguatamente i compiti e le fasi di attuazione. Procedendo in questo modo la progettazione diventa una strategia adeguata a rispondere, al tempo stesso, sia alle sfide poste dai bisogni sociali avvertiti come urgenti sia alla formazione degli studenti.
Un progetto di Service Learning può essere raccontato con la metafora del viaggio che, tappa dopo tappa, conduce alla meta desiderata. Tale cammino si articola in cinque fondamentali fasi
- Motivazione
- Analisi della situazione
- Pianificazione
- Esecuzione
- Chiusura
In ogni fase bisogna creare occasioni di riflessione e di valutazione.
I progetti realizzati nelle scuole sono curricolari, quindi entrano a pieno titolo nella progettazione didattica degli istituti. Il MIUR stesso sta sperimentando con successo l’introduzione del Service Learning nella scuola italiana insieme a enti come la Scuola di Specializzazione LUMSA – EIS Educare all’Incontro e alla Solidarietà (partner del progetto) e INDIRE. A Torino, la Scuola Internazionale Europea Statale “Altiero Spinelli” è capofila della sperimentazione MIUR 2019-2020 sull’approccio Service Learning.
Nel corso dei mesi abbiamo avuto la fortuna di conoscere meglio le realtà italiane che lavorano per e con il Service Learning e, laddove possibile, ci siamo fatti noi stessi portavoce e ambasciatori di quello che stavamo imparando (ne abbiamo scritto qui sul nostro blog). Nel gennaio 2020 abbiamo anche partecipato, a Roma, al convegno Costruire Comunità. La proposta del Service-Learning promosso dalla Scuola di Alta Formazione EIS dell’Università LUMSA. L’evento si inseriva nell’ambito delle iniziative seminariali in preparazione alla giornata dedicata al Patto Globale sull’Educazione voluto da Papa Francesco (l’abstract del nostro intervento si può leggere qui).
Per approfondire:
FIORIN I., Oltre l’aula, Mondadori Università, Milano 2016
MORTARI L. (a cura di ), Service learning, Per un apprendimento responsabile, Franco Angeli, Milano 2017
Service Learning, ponte tra scuola e territorio – Intervista a Simone Consegnati di EIS-LUMSA
Un ponte tra l’aula e la strada: il Service Learning per contrastare la dispersione scolastica – Articolo a cura di Italo Fiorin di EIS-LUMSA pubblicato per Comunit-Azione sul blog di Con i bambini ospitato sull’Huffington Post